Martedì 15

Anche oggi la travagliata gita è stata in forse fino all'ultimo; appena le nuvole hanno lasciato spazio a un pallido sole i responsabili e l'infaticabile don Ale ci hanno radunati per dare inizio a quella che pensavamo sarebbe stata una semplice passeggiata…! "Causa esigenze fisiologiche" di uno di noi la partenza è stata ritardata di qualche minuto; il fatto non ha però minimamente compromesso la tabella di marcia del don. "Una goccia!", "Un'altra", "Ehi, l'ho sentita anch'io!": pensavamo quindi che la camminata in mezzo al bosco fosse giunta al capolinea e invece, con nostro profondo rammarico, era solo l'acqua lasciata dalla pioggia di ieri sugli alberi. La marcia quindi prosegue…
Dopo un'oretta di cammino siamo finalmente giunti alla meta; i più intrepidi hanno proseguito fino a un piccolo forte diroccato lì vicino, dove si sono imbattuti in un drago a due teste…, cioè… una testa, anzi forse era un cobra, bhè a pensarci bene era un piccolo serpentino, che ha tentato invano di salvarsi dal fulmineo attacco di don Ale.
Tornati a Sapè d'Exilles abbiamo vissuto il momento di preghiera, durante il quale, toltosi la maschera da escursionista, il don ci ha ricordato come, dopo 2000 anni, il Vangelo sia ancora attuale e possa essere vissuto nelle nostre azioni quotidiane. Tornati a casa e dopo un ricco pranzo, è venuto a trovarci Mauro, ex-permanente della GiOC, ora vigile urbano, insegnante e soprattutto papà, che ha tenuto una tavola rotonda, parlandoci di come gli adulti vedono i giovani e aiutandoci a comprendere quegli aspetti del comportamento dei "grandi" che spesso ci sono poco chiari.
Prima di ascoltare Mauro, abbiamo guardato alcune interviste fatte ad adulti riguardanti il mondo giovanile. I giudizi sono contrastanti: noi giovani siamo incostanti, superficiali, prepotenti, menefreghisti e fragili, ma anche vitali, schietti, entusiasti di ogni cosa, a volte tropo.
Mauro, interpretando il suo ruolo di vigile, ci ha fatto notare come noi tendiamo ad interpretare le norme, capirle più che seguirle e basta. La ricerca del limite si traduce spesso in ricerca della propria identità, un tentativo di risvegliare le emozioni e di sperimentare se stessi. Non ci piace ascoltare prediche, ma sentiamo l'esigenza di comunicare la nostra esperienza e di trovare in loro un esempio e un punto di riferimento.
La nostra risposta è arrivata puntuale. Troppo spesso veniamo presentati dai mass-media come trasgressori a tutti i costi; la nostra voglia di trasgredire è a volte invece solo una scorza, una sorta di difesa al mondo degli adulti che ci appare noioso ed "inquadrato". Per noi è importante essere educati all'autonomia delle scelte e capire cosa vogliamo diventare.
Questa lunga giornata, intensa e faticosa, si conclude con la corrida, il musical, la musica e il falò, quindi il divertimento è assicurato!

Sara Sacchi, Stefania Cincotti


 

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